Partners: ADISU Puglia, Officine Cantelmo – Lecce, MUST – Museo Storico della città di Lecce, Museo di biologia marina Parenzan – Porto Cesareo, Museo Ferroviario della Puglia – Lecce, MUSA – Museo Storico Archeologico dell’Università del Salento – Lecce, Sito archeologico di Roca Vecchia – Melendugno, Museo Civico Pietro Cavoti – Galatina, Museo Diocesano d’Arte Sacra – Lecce – MAREA, Centro di Cultura del Mare di Gallipoli – Museo Civico Eugenio Barba di Gallipoli.
Il MUST – Museo Storico della Città di Lecce sito nel cuore del centro storico, occupa le sale dell’antico ex monastero di S. Chiara fondato nel 1410 e custodisce oggi non solo la storia e la memoria della città, ma anche opere d’arte moderna e contemporanea. La galleria, le luminose sale espositive e i chiostri esterni diventano preziosi contenitori che ospitano mostre permanenti e temporanee di artisti e scultori locali contemporanei, tra cui spiccano le opere di Cosimo Carlucci e le foto visionarie dell’artista statunitense Jenny Okun. Il MUST ha anche un’innovativa libroteca d’arte con più di 2000 albi illustrati, intorno alla quale si è sviluppata un’attivissima e innovativa didattica laboratoriale per i più piccoli.
Il Museo di Biologia Marina di Porto Cesareo nasce nel 1966, quando il Professor Pietro Parenzan decise di donare all’Università di Lecce il resoconto di ben cinquant’anni di viaggi e studi della flora e della fauna dello Ionio, oltre al proprio archivio fotografico e ad una biblioteca. Il museo espone circa 900 reperti tra pesci, tartarughe, uccelli e mammiferi, ma anche spugne, coralli, crostacei, conchiglie, un prezioso algario e un’area dedicata ai pesci abissali e ai mostri marini. Si presenta come una ricostruzione sensata di un habitat sconosciuto ai più, uno spaccato del mare nel quale immergersi per scoprire ed imparare.
Il Museo Ferroviario della Puglia, ospitato nei capannoni dell’ex officina delle Ferrovie dello Stato, è gestito dall’A.I.S.A.F. Onlus (Associazione Ionico Salentina Amici Ferrovie,) da anni impegnata nella raccolta e nella salvaguardia di rotabili, cimeli e documenti storici per testimoniare la storia ferroviaria della Puglia. Oggi nel museo sono esposti una ventina di rotabili, una locomotiva a vapore del 1911, carri e carrozze, plastici, modellini ferroviari, vecchi macchinari e attrezzi di lavoro, oltre a poster e documenti. Alcuni vagoni sono stati adibiti inoltre a vere e proprie sale espositive nei quali lo spettatore può viaggiare indietro nel tempo attraverso un secolo di storia dei trasporti pugliesi, lontano da quest’epoca frenetica in cui lo stesso concetto di viaggio ha assunto nuovi significati.
Il MUSA – Museo Storico-Archeologico nasce come struttura espositiva finalizzata alla valorizzazione, alla fruizione didattica e alla divulgazione delle ricerche condotte, nel corso di decenni, dagli archeologi e dagli storici dell’Università del Salento. Esso offre un panorama aggiornato degli orizzonti d’indagine dalla Preistoria al Medioevo, dal Salento all’Oriente Mediterraneo. L’allestimento si avvale dell’esposizione di oltre 300 reperti provenienti dalle attività di scavo, ma soprattutto di riproduzioni di contesti archeologici (plastici, calchi, modelli e ricostruzioni 2D e 3D). Il museo è inoltre dotato di un Sistema Espositivo Multimediale per la consultazione di contenuti multimediali.
Il Sito archeologico di Roca Vecchia, a pochi metri dalle più rinomate mete turistiche di San Foca e Torre dell’Orso, è oggetto, da circa un quarto di secolo, di attività di ricerca del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Lecce. Essa si sviluppa su di un promontorio la cui frequentazione è attestata a partire dall’età del Bronzo, prosegue durante l’età del Ferro e grande importanza riveste anche durante la fase messapica. Degna di nota è la Grotta della Poesia, straordinario monumento costituito da una cavità naturale, di origine carsica, sulle cui pareti si sovrappongono centinaia di simboli e iscrizioni che testimoniano la frequentazione del luogo a scopo cultuale, legato alla divinità indigena Taodor, fin dall’età protostorica.
Il Museo Civico Pietro Cavoti, situato nel suggestivo Ex Convento dei Domenicani oggi Palazzo della Cultura di Galatina, conserva una collezione straordinaria frutto dell’omonimo artista galatinese. Studioso d’arte, archeologia, disegnatore, ci ha lasciato un caleidoscopio di disegni, schizzi, taccuini di viaggio, stampe, fotografie del suo Salento, soprattutto della Basilica di S. Caterina d’Alessandria, e in giro per l’Italia. A ciò si aggiungono le opere scultoree e i calchi in gesso dell’artista visionario Gaetano Martinez, insieme a una sezione dedicata agli artisti salentini del XX secolo, la sala ornitologica con 150 riproduzione di volatili e una galleria di “personaggi illustri”.
Il Museo Diocesano di Arte Sacra si trova nella splendida cornice di Piazza Duomo, fiore all’occhiello del barocco leccese, all’interno del Palazzo del Seminario. Esso ospita dipinti, sculture lignee e in cartapesta, argenti e paramenti liturgici della storia della città di Lecce, tra fine ‘400 e fine ‘700: dalla tavola veneziana con la Madonna del Carmine alla Madonna del Rosario del pittore leccese Oronzo Tiso, alla grande pala di Paolo Finoglio sul Martirio di Sant’Orsola, al dipinto probabile di Poussin. Al piano terra si può visitare lo meraviglioso chiostro barocco, la cappella e le sale della Galleria d’arte sacra contemporanea.
Il Centro di Cultura del Mare – MAREA, è situato all’interno del bellissimo Chiostro di S. Domenico, nel centro storico di Gallipoli è un museo interattivo che, pur non ospitando reperti, offre un’esperienza museale narrativa del mare e della cultura del territorio molto suggestiva. L’allestimento multimediale infatti, articolato tra contenuti audiovisivi, sensori, suoni, realtà aumentata e giochi interattivi, permette al visitatore di immergersi nella natura e nelle profondità marine entrando in contatto con il territorio, alla scoperta della comunità che lo abita.
Il Museo Civico “Emanuele Barba” si trova nel cuore del centro storico di Gallipoli e ospita un’insieme di collezioni tra cui la collezione riguardante i reperti di storia naturale e archeologia di Emanuele Barba, la collezione Coppola, quattro grandi tempere raffiguranti scene bibliche su tavola di Liborio Riccio e una sezione dedicata ad una raccolta numismatica. Di particolare interesse è la sezione del museo dedicata alle patologie fetali ed animali, raccolta dallo scienziato, filosofo e docente gallipolino Emanuele Barba con l’intento di studiare delle malattie genetiche come la sindrome di Down e quella malacologica e talassologica, con esemplari di conchiglie provenienti da varie parti del mondo.